Prima del link assolutamente autocelebrativo, mi piace sottolineare che io la giornalista non la conosco e non l’ho cercata. Sono stata trovata da lei, che ha scovato i miei contatti sul mio sito e su quello di un’Associazione di cui sono VicePresidente e Socio Fondatore. Ha letto gli articoli sul mio sito e devo averle dato un’impressione di competenza e capacità comunicativa. Questo per dire (vabbè, magari pure illudersi un po’ 🙂 ) che se si investe un po’ di tempo, piano piano qualcuno poi ti nota.
Sì, sto a stento trattenendo la botta di narcisismo, anche perché mi hanno ricontattato e pure chiesto un altro contributo che credo uscirà nelle prossime settimane.
Faccio solo pensieri profondissimi, faccio solo pensieri profondissimi, faccio solo pensieri profondissimi!
Urge una foto alla Galimberti.
Nel caso mi vedete a Matrix fra la Bruzzone e Meluzzi vi autorizzo a picchiarmi. So che lo farete per il mio bene!
Molti sobbalzi sulla sedia ieri notte durante la trasmisione “Visionari” da Corrado Augias.
Voi l’avete vista? Che ne pensate? http://alessandrabianco.wordpress.com/2014/04/22/freud-dove-sei-oltre-il-lettino/
[ps: io ho riso molto quando hanno intervistato “le persone comuni” chiedendo – Cos’è l’angoscia – e una ragazza ha risposto, senza pensarci – MAMMA – LOL]
Nella giornata di ieri ( 22 aprile 2014) il giornalista Corrado Augias dedica la trasmissione “Visionari “ (in onda il Lunedì su rai Tre in seconda serata) a Freud.
La puntata si apre con un’intervista impossibile ad un attore che interpreta il ruolo del padre della psicoanalisi alle prese con i suoi eventi luttuosi ( la morte di una figlia in giovane età e del nipotino);
Subito dopo il giornalista propone una connessione tra la prima teorizzazione freudiana incentrata sul concetto di pulsione libidica e la dipendenza sessuale oggi: il primo sussulto.
La trasmissione continua e vengono chiamati ad intervenire il Prof. L. Cancrini che procede con una carrellata di abbinamenti tra i dittatori, le loro madri e i loro padri:
Hitler-Stalin e il “meno interessante” Mussolini
Scopriamo così che:
Mamma soffocante = un figlio dittatore
Padre alcolista = figlio dittatorissimo
Fatta eccezione per Mussolini che sviluppa un disturbo narcisistico…
In questo articolo intervisterò due psicologhe che stanno vivendo un’esperienza incredibile, impensabile, inimmaginabile: sono pagate per fare uno sportello d’ascolto in una scuola!
Una settimana fa circa era l’argomento caldo e scriverci qualcosa su mi avrebbe dato sicuramente molti più contatti di oggi.
Ma l’idea una settimana fa era nella mia testa ancora molto grezza, era poco più di uno spunto, era un pensiero che trovava spazio qua e là tra i vari impegni di lavoro. Una settimana fa avrei scritto un articolo visibile ma molto al di sotto dei miei standard di qualità (yeah).
Saltando qualsiasi considerazione sul contenuto dell’affermazione di Guido Barilla, la vicenda mi ha appassionato per i suoi risvolti sul marketing e immagine aziendale (immagine professionale nel mio caso).
A un’azienda che produce pasta, che può contare nella sua tradizione tra le pubblicità più belle e strappalacrime della storia della televisione italiana (questa col gattino se la palleggia col fusillo nella tasca del babbo lontano)
viene rimproverato un atteggiamento eticamente discutibile.
Ironia nerd 😀
I social, poi, al riguardo sono senza pietà. Stanano, taggano, etichettano, sfottono, marchiano a fuoco.
E stiamo parlando di fusilli e rigatoni..
Trasportiamo tutto questo a uno psicologo libero professionista, che non vende bucatini e sughi pronti, ma “benessere” e “salute”; non sono solo beni astratti, ma sono soprattutto beni delicati, beni spesso perduti e/o compromessi da persone in difficoltà.
Come fare a trovare la quadra tra: correttezza del messaggio, qualità del messaggio, visibilità del messaggio?
Avrei dovuto scrivere questo articolo quando l’argomento era al top ma l’idea ancora grezza?
Mettermi qui alla scrivania oggi a scrivere a una settimana dal misfatto è solo una perdita di tempo?
Un principio che mi è molto caro in terapia è quello della coerenza strategica, ossia di l’utilizzo strategico della propria autenticità all’interno della relazione. E’ coerente, perché è aderente al mio modo d’essere, è strategico perché quel mio modo d’essere è utilizzato consapevolmente in direzione di uno scopo o verifica di un’ipotesi.
Credo di affrontare la faccenda della promozione professionale allo stesso modo.
Nella promozione, soprattutto della nostra professione, il professionista stesso è parte integrante del “prodotto che vende” e non può escludersi dall’operazione di marketing.
Così penso che se avessi scritto l’articolo una settimana fa, sarebbe stato di gran lunga peggiore di questo non solo nel parametro della mera “qualità” ma anche in quello della “credibilità”. Certo, avrei ottenuto 100 contatti che però non si sarebbero più fatti rivedere da queste parti. Oggi avrò i miei soliti 20 accanitissimi lettori (sì, sto parlando proprio di te!) che magari gireranno l’articolo a un altro paio di amici che potrebbero essere interessati all’argomento (sì, sto parlando sempre di te!).
Magari un giorno avrò torto e rimpiangerò gli 80 lettori occasionali e disattenti, ma oggi proprio no!
In principio era il libero professionista e il suo studio.
Per evitare di restare fermi al principio, è bene attrezzarsi per escogitare qualche strategia utile a intercettare quanti più pazienti.
In questo arrovellarsi di pensieri strategici, è molto probabile che fra le prime idee a saltare in mente ci sia quella di offrire il primo colloquio gratuito.
La domanda allora sorge spontanea: questo colloquio gratuito serve a far venire più persone nel nostro studio?
La mia riflessione non vuole vertere sugli aspetti motivazionali del paziente: ancora una volta utilizzerò il crudelissimo punto di vista del marketing.
Anch’io all’inizio della mia attività ho proposto il primo colloquio gratuitamente.
Ma da subito è cominciato ad accadere un fatto curioso.
Da questo mese parte la mia collaborazione con il magazine IoPsicologo , una rivista che si occupa di psicologia e che potete scaricare gratuitamente da internet.
In particolare ho deciso di occuparmi di una tematica di cui praticamente nessuno, soprattutto qui in Campania, parla ai liberi professionisti: il marketing e la promozione professionale per lo psicologo libero professionista.
Il mio intento è ambizioso: avviare un percorso culturale che rinsaldi la nostra identità di professionisti.
Scaricate la rivista e fatela girare, è una bella iniziativa, facilmente fruibile ed estremamente divulgativa.
Spero di avervi ingolosito…a lunedì per il primo articolo, dal titolo accattivante:
Libera coscienza in Libero Professionista. Il marketing è un peccato mortale?