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La psicologia…vissuta dal libero professionista! – di Ada Moscarella

Tag: marketing

Pubblicato in: Politica professionale, Referendum Codice Deontologico

C’è chi dice no (alla modifica dell’art.21 del C.d.)

Pubblicato il 4 giugno 20136 giugno 2013 da Ada Moscarella

Dopo l’intervista doppia che vi avevo postato qui (CLIKKA per rivedere) vi avevo lasciato indietro con le mie osservazioni circa quanto esposto dai colleghi sulla modifica dell’art. 21 del nostro C.d.

La premessa:

io credo innanzitutto che la tutela della nostra professione sarà tanto più solida quanto più sarà attiva e non “difensiva”.

A partire da questo numero ho iniziato a collaborare con la rivista Io Psicologo (qui, a pagina 29 potete leggere il mio articolo) e in particolare ho deciso di occuparmi di marketing e libera professione. Nei prossimi mesi usciranno diversi miei articoli sulla rivista e tutti sono caratterizzati da un filo conduttore: il richiamo, forte, ai miei colleghi (e a me stessa ovviamente) a impegnarsi in una promozione sempre più efficace. E non solo per mera “sopravvivenza commerciale”, ma per autentico dovere morale: le persone in difficoltà DEVONO sapere che c’è chi può aiutarle.

Tanto più noi psicologi ci impegneremo a utilizzare tutti i nostri strumenti e tutte le nostre conoscenze per proporre iniziative che rispondono ai bisogni e ai mezzi, soprattutto economici in questo momento, delle persone, tanto più la nostra professione sarà promossa e tutelata.

Mi piacerebbe fosse questa la strada principale che guida un Ordine professionale, mi piacerebbe fosse questo lo spirito guida della nostra comunità.

E’ anche per questa ragione che provo una sostanziale indifferenza per le altre professioni, le cosiddette “professioni della relazione d’aiuto”, sdoganate dalla recente legge 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” . Non trovo utile stare lì a lagnarsi o a fare loro le pulci; pensiamo invece a fare il nostro lavoro, professionale, sul campo, quello quotidiano di tutti i giorni, e “politico”, scuotiamoci dal sonno in cui colpevolmente ci siamo adagiati per anni.

Non mi importa dei counselor&co. perché fino ad ora ho sentito solo di sentenze che condannano coouselor, psicopedagogisti e simili per l’esercizio abusivo della professione di psicologo, non mi è mai capitato di leggere il contrario…

Una sempre più precisa definizione degli atti tipici dello psicologo, più chiaramente comprensibili al pubblico e soprattutto al legislatore, avrà solide fondamenta per impiantare le sue radici nella promozione attiva. A quel punto saranno tutti gli altri a dover capire quali sono i loro di atti tipici e non noi ad andare a fare le pulci agli altri. Ribadisco la mia posizione: se esistono ALTRI profili professionali che possono aiutare le persone a stare meglio, BEN VENGANO, io sarò felicissima di collaborare con loro.

Questo lunga premessa per dire che, innanzitutto, non sono una guerrafondaia e che davvero mi incuriosisce molto la posizione del “no” a questo referendum, soprattutto da parte dei colleghi.

Avevo già letto (con molta pazienza…era lunghissimo) un primo articolo della collega Anna Barracco (qui) dove spiegava le ragioni del no e ora ho ascoltato la sua intervista.

Le mie perplessità su questa posizione referendaria, ahimè, sono restate intatte.

Sono rimasta colpita innanzitutto dalla prima motivazione che dovrebbe spingermi a votare no: se passa la modifica dell’art.21 poi mi spavento di fare formazione. Il tiro è stato aggiustato in corsa: se all’inizio si parlava esplicitamente e in maniera terrorizzante di “chiusura di sbocchi occupazionali” perché non avremmo potuto fare formazione a nessun altro se non ai nostri colleghi [qui un esempio di terrore], ora si parla di paura che improvvisa dovrebbe colpirci.

Sarò una temeraria evidentemente…perché non riesco a trovare questo aspetto sorprendente. Non riesco nemmeno ad attivarmi una paranoia del tipo

cos’è che non colgo?

Sarà che ragiono sempre in maniera concreta…

Domanda: ai badanti cui faccio lezione insegno io a fare gli psicologi?

Risposta: No.

Domanda: se a degli insegnanti insegno cosa sono i DSA, insegno io a fare gli psicologi?

Risposta: no.

E potrei andare avanti all’infinito sena avere paura proprio di nulla…

Altra motivazione che dovrebbe portarmi a votare no: l’art.21, anche se modificato, non farà sparire counselor&co. E’ vero, lo so e sinceramente non me ne frega niente. Io non voglio far sparire proprio nessuno. Voglio invece che chi tra i miei colleghi, per facile lucro per lo più, avalla situazioni che favoriscono l’abuso di professione, venga punito. E non per puro sadismo, ma perché l’abuso fa male alla categoria ma soprattutto mette a rischio i cittadini. E sì, trovo pure che questa sia una violazione deontologica grave.

C’è poi il discorso “negli altri Paesi non è così”. Beh…non voglio apparire acida, ma negli altri Paesi un mucchio di cose non sono esattamente come in Italia, nel bene e nel male.

Parlare di sistemi di accreditamento, sognare la cancellazione dell’art.21 perché incostituzionale, è parlare di un mondo che non c’è. Tanto varrebbe cancellare la legge che istituisce la nostra professione. Potrei pure essere favorevole a un’idea simile, intendiamoci, ma al momento la realtà è un’altra, e se proprio dobbiamo abolire il nostro ordine, allora aboliamoli tutti, mica vogliamo essere gli unici fessi? All’interno delle attuali normative italiane, proporre l’argomentazione “dagli altri non è così” non mi pare sensato, è come scotomizzare totalmente il contesto all’interno del quale ci troviamo.

Insomma, per quanto mi sforzi di trovare ragioni convincenti per votare no alla modifica dell’art.21 non ci riesco.

A meno di improvvise epifanie, credo proprio che voterò sì, senza spavento e senza paura.

Anche, però, senza attese messianiche o paternalistiche (da sistemica, mi ha fatto sorridere l’affermazione della collega 🙂 ).

Non è certo all’interno di questa modifica che si risolvono le questioni derivanti da 20 anni di coma della nostra politica professionale, da 20 anni di prevalenza e tutela di un indirizzo sanitario a discapito di quella della prevenzione e della tutela del benessere e da 20 di disinteresse per i liberi professionisti.

La mia speranza è che il coinvolgimento in questo referendum sia alto, pure se le pratiche del voto si prospettano farraginose (i kit dovevano arrivare a fine maggio, qualcuno ne ha notizia?).

Al contrario della collega Barracco, io non vedo tensione all’interno della nostra comunità (ma forse la mia percezione è legata alla mia realtà regionale).

Magari!

Ci sarebbe energia, Whitaker e pure io ne saremmo felici! Ci sarebbe terreno fertile per le idee!

Invece io sento svilimento, disinteresse un “tanto che ne parliamo a fare”, un sostanziale scollamento fra ciò che fa l’Ordine, realtà professionale e realtà civile che francamente mi preoccupa…

[Aggiornamento 4 Giugno 2013: qualcuno inizia a riferirmi che i kit stanno arrivando. BUON VOTO A TUTTI ALLORA! 🙂 ]

Pubblicato in: Collaborazioni, IoPsicologo Magazine, Libero Professionista, promozione professionale, Riflessioni esistenziali

Libera coscienza in Libero professionista. Il marketing è un peccato mortale? – Su IoPsicologo Magazine n.3

Pubblicato il 20 maggio 201322 maggio 2013 da Ada Moscarella

Come promesso, oggi potrete leggere su IoPsicologo Magazine (scaricate l’intera rivista qui) il mio articolo dal titolo

Libera coscienza in Libero Professionista. Il marketing è un peccato mortale?

Lo troverete a pagina 29. Ma mentre ci arrivate, perché non soffermarvi sui tanti contenuti inseriti dai colleghi?

E quando avete finito, perché non proseguire la lettura?

Vi ingolosisco con l’incipit dell’articolo, sperando che sia di vostro gradimento, come tutta la rivista 🙂

Sei libero.
Libero di scegliere quando lavorare e quando no, libero di scegliere cosa fare e cosa no.
E poi sei schiavo.
Schiavo dell’idea che l’unica persona da cui dipende un attivo alla fine del mese sei tu.
Non è possibile scappare dal marketing e dalla pubblicità, anche se non ti è mai parso che Freud si fosse occupato di questo e nemmeno all’università qualcuno si è mai sognato di fartene cenno.
Marketing e pubblicità.
Peccati mortali?

Il resto…a pagina 29 della rivista! clikka

La rivista è disponibile anche su tablet e smartphone, sempre gratuitamente 🙂

Pubblicato in: Collaborazioni, Iniziative

Rapporti direttamente proporzionali: all’aumentare delle collaborazioni, aumenta la felicità!

Pubblicato il 19 maggio 201319 maggio 2013 da Ada Moscarella

Collaborazioni del sabato: “Il cerchio della vita – Aiutare i bambini ad elaborare lutti e perdite”, seminario organizzato con l’Associazione LeGaMi, insieme alle colleghe Alessandra Cineglosso, Imma De Simone, Giovanna Morrone.

Anche il più lungo dei viaggi inizia con un passo…

Pubblicato in: Collaborazioni, Iniziative, IoPsicologo Magazine, Libero Professionista, Politica professionale, promozione professionale

Il valore della condivisione: una nuova collaborazione :)

Pubblicato il 17 maggio 201317 maggio 2013 da Ada Moscarella

Da questo mese parte la mia collaborazione con il magazine IoPsicologo , una rivista che si occupa di psicologia e che potete scaricare gratuitamente da internet.

In particolare ho deciso di occuparmi di una tematica di cui praticamente nessuno, soprattutto qui in Campania, parla ai liberi professionisti: il marketing e la promozione professionale per lo psicologo libero professionista.

Il mio intento è ambizioso: avviare un percorso culturale che rinsaldi la nostra identità di professionisti.

Scaricate la rivista e fatela girare, è una bella iniziativa, facilmente fruibile ed estremamente divulgativa.

Spero di avervi ingolosito…a lunedì per il primo articolo, dal titolo accattivante:

Libera coscienza in Libero Professionista. Il marketing è un peccato mortale?

Pubblicato in: promozione professionale

Raccontare la psicologia: oltre Crepet e Morelli…

Pubblicato il 27 febbraio 20131 giugno 2013 da Ada Moscarella

Prendo spunto da un surreale articolo comparso sul sito della Riza per riflettere ad alta voce su una questione che ho in testa da un po’.

L’articolo in questione si intitola

I FINTI SAGGI, VERI CATTIVI MAESTRI

[trovate il link sul mio profilo facebook]

e la surrealtà non sta nei contenuti in sé, per altro assolutamente condivisibili, ma nel fatto che siano ospitati sullo stesso sito dove è possibile sfogliare il blog di Raffaele Morelli, di cui possiamo ricordare, a titolo esemplificativo, il fondamentale contributo fornito a Matrix nel pieno del caso di Avetrana.

L’indimenticabile MOVIOLA della secchezza delle fauci e dell’ingrossamento della lingua di Michele Misseri durante un’intervista con Ilaria Cavo.

Alessio (Vinci, ndr) ecco! Ingrandisci! Rallentiamo qui!

urlava in collegamento per mostrarci i chiari segni della menzogna.

Quindi, quando nell’articolo si legge

Stanno sempre sul pulpito, non si trattengono dall’elargire consigli e giudizi anche senza conoscere a fondo la situazione

viene giusto un po’ da ridere sotto i baffi…

E fin qui il male, del mondo “psi” in tv, che spesso non ha fatto che alimentare il pregiudizio di una psicologia/psicoterapia da bacchetta magica.

C’è pero anche il bene?

Osservando il modo in cui molti colleghi cercano di promuovere la propria professione o organizzano seminari mi salta sempre all’occhio un paradosso.

Siamo espertissimi nella comunicazione di “cura”, insieme ai nostri pazienti riusciamo a produrre cambiamenti inimmaginabili…eppure, quando si tratta di parlare della nostra professione, quello che può fare, il benessere che può generare, la sua utilità, cadiamo spessissimo in fallo.

Diceva Einstein (vado a memoria)

Bisogna dire le cose nella maniera più semplice e non di più

Il moviolone (pure un poco disgustoso, devo dire la verità) è sicuramente il “di più”, che non serve, anzi, danneggia. Ma quanti altri danni producono certi seminari monocordi, senza coinvolgimenti dell’uditorio, fatti di presentazioni in powerpoint con slide di 40 righe su sfondi psichedelici?

Allora ai Morelli una cosa la dobbiamo rubare.

L’impegno a rendere il nostro lavoro comprensibile a tutti.

E niente di più.

[Se questo blog dovesse sparire nei prossimi giorni, è molto probabile che sia per una causa di diffamazione… Sappiate che è durato poco, ma vi ho voluto bene]

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