Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande.
La più grande è non essere amati più.
John Bowlby, uno dei più grandi studiosi della psicologia dello sviluppo, ha scritto:
Non è possibile elaborare un lutto senza la presenza di un’altra persona.
Questo vale per gli adulti, ma ancor di più vale per i bambini, i quali non solo hanno bisogno di aiuto per elaborare il dolore causato dalla perdita di un caro, soprattutto di un genitore, ma necessitano di un sostegno che li aiuti a comprendere come vivere il proprio lutto.
L’ostacolo più grande per l’adulto che voglia aiutare un bambino sono le parole: quali usare per trasmettere al bambino messaggi conforto? Il linguaggio che gli adulti utilizzano quotidianamente non è naturale per il piccolo, è troppo complesso, non gli consente di parlare di sé e soprattutto di come si sente. I bambini hanno difficoltà a rispondere a domande dirette del tipo
Come stai? Cosa stai provando?
Per i più piccoli l’espressione è possibile in maniera più efficace attraverso l’utilizzo dei disegni, del gioco, delle storie e delle favole.
E’ perciò importante che l’adulto cerchi una modalità comunicativa che sia capace di connettersi efficacemente al mondo interiore del bambino, che utilizzi parole e concetti adatti alla sua età e alla sua concezione della morte. I bambini non vanno protetti dalla verità, ma questa deve essere resa loro comprensibile. Anche per questa ragione è importante che i bambini partecipino al funerale: questo è un momento di condivisione e normalizzazione del dolore, oltre che un essenziale momento di commiato.
Se un bambino ha perso un genitore, il genitore sopravvissuto dovrà affrontare il dolore del bambino mentre è contemporaneamente impegnato ad affrontare il proprio.
Una situazione gravosa, che il genitore sopravvissuto non dovrebbe affrontare da solo, cercando di attivare quante più risorse possibili, intra ed extra familiari.
Il Laboratorio IL CERCHIO DELLA VITA, proposto dall‘Associazione LeGaMi, può rappresentare una di queste risorse. Condotto da un’equipe di psicologhe e psicoterapeute, rivolto a bambini tra i 4 e gli 11 anni, attraverso l’utilizzo di favole, giochi, attività di apprendimento informale, questa esperienza è contemporaneamente protettiva e preventiva per i piccoli, accompagnandoli nel cammino che parte dai luoghi di perdita e giunge a luoghi di speranza.
Perciò, se sei interessato al laboratorio o conosci qualcuno che potrebbe aver bisogno di questa opportunità, puoi consultare i dettagli del laboratorio qui CLIKKA